PayPal paga in 3 rate - Clicca per maggiori informazioni!
Mercoledì 3 febbraio 2021

A dicembre persi 101mila occupati: il bilancio a distanza di un anno torna a -444mila unità

a cura di: Dott. Gianmaria Vianova
PDF
A dicembre persi 101mila occupati: il bilancio a distanza di un anno torna a -444mila unità

Dopo i segnali negativi di commercio al dettaglio e produzione industriale, l'economia italiana registra un'altra battuta d'arresto nel mercato del lavoro. Istat ha comunicato che a dicembre 2020 il numero degli occupati è tornato a scendere, con un contestuale incremento di disoccupati e inattivi. Il tasso di occupazione in Italia è infatti sceso rispetto a novembre dello 0,4%, ovvero di 101mila unità. Una diminuzione che coinvolge tutte le fasce e categorie della popolazione, fatta eccezione per gli ultracinquantenni. Tra i maschi si registrano 2mila occupati in meno, tra le donne i restanti 99mila. Nella fascia tra i 15 e i 24 anni sono 36mila le unità perse, tra i 25 e i 34 anni 19mila, tra i 35 e i 49 anni 74mila mentre a sollevare il bilancio finale, come anticipato, ci pensano gli over 50 con un +28mila negli occupati rispetto a novembre 2020. Con la caduta del mese di dicembre il mercato del lavoro italiano si vede eroso il recupero registrato nell'ultima parte dell'anno, ora ridotto a +53mila unità nel quarto trimestre. Il dato tendenziale, che confronta dicembre 2020 con dicembre 2019, registra ancora un drammatico -444mila negli occupati.

Alla riduzione degli occupati è corrisposto un aumento dei disoccupati e degli inattivi. Il numero delle persone attivamente in cerca di un lavoro è cresciuto di 34mila unità nel mese di dicembre, cristallizzando a -137mila unità il risultato del quarto trimestre e a -222mila quello da inizio anno. Gli inattivi sono 13,76 milioni, con un incremento di 42mila unità a dicembre e un +17mila unità nell'ultimo trimestre. Rispetto a dicembre 2019 il numero degli inattivi risulta essere ancora più alto di 482mila unità (quasi mezzo milione).

La caduta degli occupati si è concentrata in gran parte negli indipendenti. Se infatti sono 23mila i dipendenti che mancano all'appello nel mese di dicembre 2020, sono ben 79mila gli indipendenti in meno in un solo mese. Quest'ultimi rispetto a dicembre 2019 registrano un -209mila nelle unità (-4%), che corrisponde a poco meno della metà del saldo negativo totale degli occupati (-444mila unità). Osservando il grafico riportato in "figura 1" mostra chiaramente come il numero degli occupati sia passato dagli oltre 23,4 milioni di metà 2019 a poco più di 22,7 milioni nel secondo semestre del 2020. Il mercato del lavoro rialza quindi la testa nel terzo trimestre, portando infine a novembre in recupero sino a quasi 23 milioni di occupati. Il mese di dicembre ha invertito la tendenza, lasciando intendere che il recupero del mercato del lavoro ma anche dell'economia italiana sarà più lungo e tortuoso del previsto.

Di seguito il commento dell'Istat alla pubblicazione: "A dicembre l'occupazione torna a diminuire, interrompendo il trend positivo che tra luglio e novembre aveva portato ad un recupero di 220 mila occupati; il calo occupazionale è concentrato sulle donne e coinvolge sia i dipendenti sia gli autonomi. Inversione di tendenza anche per la disoccupazione che, dopo quattro mesi di progressivo calo, torna a crescere portando il tasso al 9%. I livelli di occupazione e disoccupazione sono inferiori a quelli di febbraio 2020 - rispettivamente di oltre 420 mila e di quasi 150 mila unità - e l'inattività risulta superiore di oltre 400 mila unità. Rispetto a febbraio 2020, il tasso di occupazione è più basso di 0,9 punti percentuali e quello di disoccupazione di 0,4 punti".

AUTORE:

Dott. Gianmaria Vianova

Gianmaria Vianova, classe 1996, si è laureato in economia e management presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza nel 2018. Attualmente è iscritto al corso di laurea magistrale in Economia...
e Finanza presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dal 2017 collabora con il quotidiano Libertà di Piacenza, occupandosi di temi economici e cronaca.
DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Prestito tra familiari

    Prestito tra familiari

    Prestito tra Familiari nel 2025: Perché un accordo scritto è indispensabile?
    Nel tessuto delle relazioni familiari, il prestito di denaro per necessità importanti – come l'acquisto di un'auto, un anticipo per la casa o per sostenere un'attività – è una prassi comune e preziosa. Spesso, dato il forte legame di fiducia, questi accordi si basano su un semplice "impegno morale", senza alcuna formalità.

    Tuttavia, questo approccio informale, un tempo la norma, oggi espone a rischi fiscali significativi che non possono essere ignorati.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Calcolo Ratei e risconti

    Calcolo Ratei e risconti

    Cartella di lavoro Excel per il calcolo dei Ratei e Risconti Attivi e Passivi relativi a costi/ricavi con competenza a cavallo di due esercizi.

    a cura di: Studio Meli e Studio Manuali
  • Il Trattamento di Fine Mandato

    Il Trattamento di Fine Mandato

    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
Attenzione: la pubblicazione dell'articolo risale ad oltre 180 giorni fa, le informazioni e gli eventuali link contenuti potrebbero non essere aggiornati.

Documenti correlati:

Altri approfondimenti

tutti gli approfondimenti

Gli approfondimenti più letti

AteneoWeb s.r.l.

AteneoWeb.com - AteneoWeb.info

Via Nastrucci, 23 - 29122 Piacenza - Italy
staff@ateneoweb.com

C.f. e p.iva 01316560331
Iscritta al Registro Imprese di Piacenza al n. 01316560331
Capitale sociale 20.000,00 € i.v.
Periodico telematico Reg. Tribunale di Piacenza n. 587 del 20/02/2003
Direttore responsabile: Riccardo Albanesi

SEGUICI

Social network e Canali informativi

Canali RSS