Mercoledì 24 agosto 2022

Liquidazioni periodiche Iva secondo trimestre al 30 settembre

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19-08-2022 è stata pubblicata la legge di conversione del Dl "Semplificazioni fiscali". Tra le novità introdotte nell'iter di conversione, da segnalare la modifica del termine per la comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche Iva riferite al secondo trimestre, che passa dal termine ordinario del 16 settembre al nuovo termine del 30 settembre.

L'articolo 3, comma 1, del Dl 73/2022, è intervenuto sull'articolo 21-bis, comma 1, Dl 78/2010, che prevede che i soggetti passivi Iva, esclusi quelli non obbligati alla presentazione della dichiarazione annuale o all'effettuazione delle liquidazioni periodiche dell'imposta, sempre che, nel corso dell'anno, non vengano meno le condizioni di esonero, devono trasmettere in via telematica all'Agenzia delle Entrate una comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche.

L'invio della comunicazione (Modello Lipe) deve essere effettuato entro l'ultimo giorno del secondo mese successivo a ogni trimestre, ad eccezione:

  • della comunicazione relativa al secondo trimestre (che doveva essere presentata entro il 16 settembre), che slitta ora al 30 settembre;
  • della comunicazione relativa al quarto trimestre che può essere in alternativa effettuata con la dichiarazione annuale Iva. In questa circostanza l'invio, rispetto alla scadenza ordinaria del 30 aprile, deve essere effettuato entro il mese di febbraio dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta.

Queste, quindi, le nuove scadenze in base alle modifiche ad opera del Dl Semplificazioni:

  • primo trimestre, 31 maggio
  • secondo trimestre, 30 settembre
  • terzo trimestre, 30 novembre
  • quarto trimestre, 28 febbraio.

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    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.

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