Sul sito internet del Dipartimento delle Finanze sono state pubblicate le statistiche relative alle partite IVA del secondo trimestre 2024, che registrano un incremento di aperture del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Sono infatti 121.542 le nuove partite Iva aperte nel trimestre, con un aumento di avviamenti, rispetto al 2023, per le società di capitali (+12,4%), le società di persone (+11,9%) e i non residenti e le altre forme giuridiche (+3,9%). In lieve diminuzione, invece, le persone fisiche, che fanno registrare una flessione di -1,1%.
Se si considera la ripartizione territoriale, rispetto al secondo trimestre del 2023 si registrano i maggiori incrementi nel Lazio (+11,6%), in Friuli Venezia-Giulia (+6,5%) e in Campania (+6,1%). Tra le regioni in flessione la Valle d’Aosta (-11,3%), seguita dalle Marche (-8,9%) e dal Molise (-8,3%).
Il commercio rimane il settore produttivo con il maggior numero di avviamenti di partite Iva (il 18,6% del totale), seguito dal settore delle attività professionali (17,1%) e dalle costruzioni (10,3%).
Nel secondo trimestre 2024 i soggetti che hanno aderito al regime forfetario sono stati 56.020, pari al 46,1% del totale delle nuove aperture, con un decremento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Prestito tra Familiari nel 2025: Perché un accordo scritto è indispensabile?
Nel tessuto delle relazioni familiari, il prestito di denaro per necessità importanti – come l'acquisto di un'auto, un anticipo per la casa o per sostenere un'attività – è una prassi comune e preziosa. Spesso, dato il forte legame di fiducia, questi accordi si basano su un semplice "impegno morale", senza alcuna formalità.
Tuttavia, questo approccio informale, un tempo la norma, oggi espone a rischi fiscali significativi che non possono essere ignorati.
Contratto preliminare di locazione commerciale
Secondo l’art. 1571 c.c. la locazione è il contratto con il quale una parte (locatore) si obbliga a far godere all’altra (locatario o conduttore) una cosa mobile o immobile per un dato tempo verso un determinato corrispettivo (canone).
Se il contratto di locazione ha ad oggetto immobili urbani adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, viene comunemente definito “contratto di locazione commerciale” ed è disciplinato nel Capo II della L. n. 392/78, che ne regola, in particolare, la durata, la rinnovazione, il rilascio dell’immobile, l’aggiornamento del canone, l’indennità per perdita di avviamento, la sub locazione, la successione nel contratto, il diritto di prelazione e il diritto di riscatto.
Sono, inoltre, applicabili alla locazione commerciale gli artt. 7–11 della stessa L. n. 392/78 in tema di clausola di scioglimento in caso di alienazione, spese di registrazione, oneri accessori, assemblea dei condomini e deposito cauzionale.
La legislazione in tema di locazione commerciale è molto scarna ed è stata integrata da copiosa giurisprudenza di cui, nei limiti della presente opera, si riportano le massime rilevanti.
Atto dichiarativo di impresa familiare
L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:
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