Mercoledì 13 marzo 2024

Tassazione del docente di scuola pubblica che impartisce lezioni private

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Con Risposta n. 63 dell'8 maro 2024 l'Agenzia delle Entrate ha esaminato il caso di un cittadino che svolge abitualmente l'attività di insegnante di lingua straniera con apertura di partita Iva, che è titolare di cattedra presso una scuola statale e che, autorizzato dalla propria dirigente scolastica all'esercizio della libera professione, ha intenzione continuare a lavorare in part­-time effettuando lezioni private 5 o 6 volte alla settimana.
Intenzionato a chiudere la partita Iva, l'Istante chiede chiarimenti in merito alle disposizioni previste dall'articolo 1, commi da 13 a 16, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, in base alle quali è prevista l'applicazione di un'imposta sostitutiva del 15% sui compensi derivanti dallo svolgimento di lezioni private da parte di docenti titolari di cattedra. Chiede inoltre se, per l'esercizio di tale attività, sia dovuta solo la tassazione diretta del 15% sui compensi.

Sul punto l'Agenzia entrate chiarisce che lo svolgimento di 5/6 lezioni a settimana configura proprio quel requisito di "abitualità" che prevede l’apertura di una partita Iva
Pertanto, realizzandosi tale requisito, l'Istante dovrà mantenere la partita Iva e valutare se:

  • continuare ad applicare il regime "forfetario", con tassazione del reddito, ai fini Irpef, con l'aliquota del 15%, senza applicazione dell'Iva, ma con obbligo di fatturazione;
  • applicare il regime "speciale" previsto dalla Legge di Bilancio 2019, con applicazione dell'imposta sostitutiva Irpef del 15% sui compensi derivanti dall'attività di lezioni private e ripetizioni, con obbligo di fatturazione, in regime di esenzione Iva.

Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.

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