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Giovedì 13 maggio 2021

Garanzia Giovani: istituito il Fondo di investimento sociale per l'impatto occupazionale

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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L'Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro ha istituito, nell'ambito del Programma operativo nazionale Iniziativa occupazione giovani, il Fondo di investimento sociale per l’impatto occupazionale per attuare il Progetto pilota per la creazione di strumenti di finanziamento di investimenti ad impatto sociale (Social Impact Investments).

Con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro il Fondo, destinato a imprese, cooperative e associazioni  (in forma singola o associate) capaci di costruire centri di eccellenza o altri interventi innovativi, nasce con lo scopo i contrastare la disoccupazione e l’inattività giovanile nelle regioni del Mezzogiorno attraverso il finanziamento di progetti che assicurino una ricaduta sociale in termini di crescita dell’occupabilità dei giovani fino a 35 anni e di incremento del benessere sociale.

I soggetti destinatari, precisa ANPAL, dovranno possedere un elevato know-how nell’ambito delle attività di formazione e dovranno garantire la presenza di un cofinanziamento privato a livello di progetto.

Queste le linee guida del Fondo:

  • la flessibilità degli strumenti attivabili: investimenti in Equity e quasi Equity, al fine di sostenere la maggiore stabilità delle operazioni e degli interventi;
  • prestiti, in funzione della tipologia di progetto e di soggetto proponente;
  • l’identificazione di interventi anche di medie/grandi dimensioni (da 5 a 10 milioni di euro) capaci di generare impatti significativi e duraturi;
  • il coinvolgimento di investitori privati che potrebbero cofinanziare il fondo tematico (investitori a livello di portafoglio) o i progetti;
  • la quantificazione ex ante ed ex post del ritorno sociale e la definizione di regole di remunerazione e modelli di misurazione dell’impatto sociale;
  • la costituzione di un Comitato di investimento in cui Anpal avrà il ruolo di indirizzo e validazione delle singole scelte di investimento del fondo.

Fonte: https://www.anpal.gov.it
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  • Il Trattamento di Fine Mandato

    Il Trattamento di Fine Mandato

    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Contratto di affitto di fondo agricolo

    L’affitto agricolo è un contratto con cui il locatore si obbliga a concedere all’affittuario un’azienda o un fondo, per uso agricolo e perché ne raccolga i frutti ed i proventi, e l’affittuario si obbliga a pagargli in corrispettivo un fitto. Il fitto può consistere in denaro, in una quota dei frutti (mezzadria) o in una prestazione in natura.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Costituzione fondo patrimoniale da parte dei coniugi

    Il fondo patrimoniale è disciplinato dagli artt. 167-171 del codice civile, che lo definisce come un complesso di beni determinati che realizzano un patrimonio di destinazione.

    Questo istituto è stato introdotto nell’ordinamento nazionale con la riforma del diritto di famiglia del 1975, L. 151, andando a sostituire il “patrimonio familiare”, che era disciplinato dall’art. 177 del codice civile.
    Esso può essere costituito da uno o da entrambe i coniugi, o da un terzo ed è destinato dal titolare a garantire e soddisfare i bisogni della famiglia.
    La soddisfazione di tali bisogni avviene attraverso i frutti, che derivano dall’impiego dei beni costituiti in fondo patrimoniale.
    Attraverso questo strumento giuridico i coniugi, quindi, danno vita ad un patrimonio autonomo e separato, costituito per garantire la stabilità economica della famiglia.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis

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