Nella guida pubblicata da Assindatcolf sulla domotica, intesa come aiuto reale per le famiglie con anziani e bambini, una parte tocca il delicato tema della video sorveglianza nelle ipotesi di lavoro domestico. L'installazione di questi sistemi di sorveglianza nella propria casa, ove siano presenti collaboratrici domestiche (colf, badanti o babysitter), infatti, può far scaturire problematiche associate al controllo del lavoro e alla tutela della riservatezza.
Quali sono, in questi casi, le regole che il datore di lavoro deve rispettare?
Partendo dal presupposto che il lavoro domestico si basa su un rapporto fiduciario e che nella maggioranza dei casi viene onorato e rispettato da entrambe le parti, in alcuni casi si può tuttavia verificare un problema di fiducia che porta la famiglia a considerare l’installazione di sistemi di video-sorveglianza controllati da remoto.
In questo caso, spiega Assindatcolf, è fondamentale per il datore di lavoro rispettare i vincoli posti dalla normativa sul trattamento dei dati personali a tutela della riservatezza e quelli a tutela della libertà e integrità morale del lavoratore.
Il lavoratore, quindi, deve essere sempre informato:
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Prestito tra Familiari nel 2025: Perché un accordo scritto è indispensabile?
Nel tessuto delle relazioni familiari, il prestito di denaro per necessità importanti – come l'acquisto di un'auto, un anticipo per la casa o per sostenere un'attività – è una prassi comune e preziosa. Spesso, dato il forte legame di fiducia, questi accordi si basano su un semplice "impegno morale", senza alcuna formalità.
Tuttavia, questo approccio informale, un tempo la norma, oggi espone a rischi fiscali significativi che non possono essere ignorati.
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Il Trattamento di Fine Mandato
L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:
- fiscale
- gestionale/strategico.
1. Vantaggi fiscali
Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:
- la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
- la tassazione separata per il percipiente.
2. Vantaggi gestionali e strategici
Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:
In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.
Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.
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