Mercoledì 18 settembre 2024

Sicurezza sul lavoro: indicazioni sull’uso delle piattaforme elevabili

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a seguito dei recenti e frequenti eventi infortunistici verificatesi nell’utilizzo delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE), con Circolare n. 7 del 12 settembre ha fornito indicazioni per la prevenzione dei rischi legati all'utilizzo di questa tipologia di macchine, in merito, in particolare, agli aspetti legati alla loro progettazione, costruzione e alla verifica ed utilizzo in sicurezza.

In molti casi, infatti, gli eventi infortunistici sono stati causati da cedimenti strutturali su macchine installate su veicolo con meno di 10 anni di vita ovvero con meno di 10 anni di vita dalla loro prima messa in servizio. Gli aspetti connessi alla progettazione e fabbricazione, spiega il Ministero del Lavoro, risultano rilevanti nella determinazione dell’evento incidentale.

Da qui la necessità di mantenere costantemente sotto osservazione e documentare l’effettivo stato di conservazione della macchina mediante le attività, sia ordinarie che straordinarie, di controllo e manutenzione, effettuate da personale delle ditte utilizzatrici e di verifica periodica di tali attrezzature, effettuate sia da Soggetti Pubblici (ASL/ARPA, INAIL) sia da Soggetti pubblici e privati abilitati.

Il Ministero ribadisce inoltre la necessità di conservazione della seguente documentazione:

  • comunicazione di messa in servizio;
  • scheda tecnica o certificato di prima verifica periodica/omologazione;
  • istruzioni del fabbricante fornite a corredo dell’attrezzatura;
  • verbali di verifica periodica;
  • registro di controllo, tramite il quale il quale il datore di lavoro/utilizzatore dimostra l’assolvimento degli obblighi di controllo e manutenzione, e nel quale devono essere riportati tutti i controlli e le manutenzioni condotte, secondo quanto previsto dal fabbricante nelle istruzioni d’uso, compresi gli esiti di eventuali indagini approfondite;
  • esito dell’indagine supplementare di cui al decreto interministeriale 11 aprile 2011.

Relativamente, invece, alle attività di controllo da parte dei datori di lavoro/utilizzatori e di verifica dei vari soggetti, le zone e i componenti delle PLE dove più frequentemente si sono riscontrati cedimenti strutturali sono:

  • zone di articolazione e rotazione della piattaforma di lavoro;
  • bracci articolati e telescopici;
  • zone con rinforzi locali (es. fazzoletti);
  • torretta porta ralla;
  • stabilizzatori;
  • cilindri di sollevamento o di estensione dei bracci.

Clicca qui per accedere alla Circolare.


Fonte: https://www.lavoro.gov.it
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    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
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