Lunedì 17 ottobre 2022

Terzo settore: nasce l'Osservatorio nazionale sull'amministrazione condivisa

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Il 7 ottobre scorso il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato il decreto n. 169, che istituisce l’Osservatorio nazionale sull’amministrazione condivisa come prima forma di coprogrammazione dell'attività pubblica nel settore, aperta alla partecipazione diretta degli enti del Terzo Settore interessati.

L'intento è quello di favorire la diffusione e l’applicazione degli istituti previsti dal cosiddetto Codice del Terzo Settore nel titolo VII, dedicato ai rapporti con gli enti pubblici, in materia di coinvolgimento degli enti del Terzo Settore, convenzioni e servizio di trasporto sanitario di emergenza e urgenza.

L'Osservatorio, in particolare, avrà le seguenti funzioni:

  • aggiornamento normativo e sulla prassi;
  • ricognizione degli atti a contenuto generale e di quelli dei procedimenti amministrativi svolti dalle amministrazioni pubbliche, anche a seguito di iniziativa degli enti del Terzo Settore;
  • analisi della giurisprudenza, europea e nazionale di interesse;
  • predisposizione di toolkit e documentazione di riferimento per le amministrazioni pubbliche;
  • promozione di forme di cooperazione con pubbliche amministrazioni, enti di ricerca, centri di servizio per il volontariato, fondazioni di origine bancaria e con gli ordini professionali direttamente coinvolti nell’applicazione del Codice del Terzo Settore.

"E’ un'ottima notizia, che ci fa compiere un ulteriore passo verso il rafforzamento del rapporto tra le istituzioni pubbliche e il Terzo settore, attraverso prassi collaborative, per realizzare attività di interesse generale e produrre politiche che valorizzino i territori", ha dichiarato la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi.
"La firma del decreto rappresenta anche un messaggio ricco di significato alla vigilia di un importante appuntamento sull’economia sociale, che il Forum Terzo Settore organizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, domani e dopodomani a Roma. Le esperienze di amministrazione condivisa sono infatti un modello importante che il nostro Paese può far conoscere e diffondere in Europa, anche per dare slancio all’economia sociale. Il nostro obiettivo è far sì che si faccia sempre più strada un modello economico alternativo a quello di mercato, che parta dai bisogni delle comunità e le veda protagoniste della realizzazione delle politiche. In questo processo il riconoscimento del ruolo del Terzo settore è cruciale".


Fonte: https://www.lavoro.gov.it
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    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
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